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lunedì 25 gennaio 2010

La NEBBIA

Visto l'interesse da parte di alcuni di voi (in realtà forse solo Diego) riguardo al fenomeno della Freezing fog scriverò qualcosa in più. Tratterò in questo post in particolare la nebbia, ed in seguito scriverò di altri fenomeni metereologici visto che interessano la nostra vita di tutti i giorni e non solo i voli di noi piloti. Occorre prima di tutto fare una premessa.
Il Punto di rugiada (DEW POINT): molto spesso si legge o si sente in un bollettino meteo questo termine, riferito all'umidità dell'aria ed espresso sotto forma di temperatura, ma andiamo a precisarne il significato. Ad una certa temperatura (ad esempio 15°c) un certa massa di aria può contenere una certa quantità di vapore acqueo al suo interno. Il vapore acqueo (che al contrario di come si pensa non è visibile al nostro occhio) che viene ceduto all'aria dalla presenza di acqua o comunque di umidità nell'ambiente, resta sotto forma di gas finchè non ha saturato la massa d'aria (100% di umidità relativa). Qui subentra la temperatura: più la temperatura è alta, maggiore è la percentuale di acqua che una certa massa d'aria riesce a contenere sempre in forma gassosa (e quindi invisibile). Ma se noi abbassiamo la temperatura, ad esempio della massa d'aria prima citata (che conteneva il 100% di umidità relativa), questa non riesce più a contenerla sotto forma gassosa, e quindi si formano delle piccole goccioline di acqua (questa volta visibili ad occhio). Per portare degli esempi basti pensare allìumidità che si forma sui vetri dell'auto o sulle pareti fredde della doccia. L'aria in un ambiente molto umido (come il bagno o come l'auto quando fuori piove) tende presto a saturarsi e il contatto con delle superfici fredde va a seguire la legge fisica prima esposta facendo si che il vapore acqueo diventi acqua sotto forma di gocce. I rimedi per gli ambienti ove sia possibile controllare la temperatura o lo scambio di aria con l'esterno sono sostanzialmente tre: 1) possiamo aumentare la temperatura in modo da permettere alla massa d'aria di contenere più umidità (ma presto si saturerà di nuovo se persistono le condizioni iniziali), 2) possiamo fare "cambiare l'aria" in modo da disperdere l'umidità in eccesso o 3) possiamo (in auto) accendere il climatizzatore, che prelevando aria da un compressore deumidifica l'aria restituendocela con bassa umidità. Un condizionatore d'aria è quello che rifornisce le cabine di tutti gli aerei pressurizzati sui quali vi ritroverete o vi siete ritrovati a volare più volte. Per evitare spiacevoli ambienti "palustri" l'umidità viene tenuta a livelli molto bassi (intorno al 20-30%) il che però fa si che il corpo si disidrati molto più velocemente, è quindi consigliato bere molto spesso soprattutto durante le lunghe traversate per evitare di avere problemi come mal di testa o svenimenti. Tornando al discorso nebbia vien da se che nel momento in cui ci troviamo in una massa di aria satura vicino al suolo e la temperatura si abbassa (e può farlo per molti motivi che approfondirò in seguito) le gocce di umidità escno sotto forma di acqua ma essendo molto piccole e volatili restano sospese a mezz'aria formando nient'altro che una nuvola a pochi metri (o centimentri) da terra. Per far si che la nebbia si dissolva infatti occorre aspettare le ore più calde della giornata o ancora meglio un bel vento, che porti via l'umidità e ristabilisca le condizioni ottimali. Nel prossimo POST "perchè la nebbia non piove?"....

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